sabato 23 novembre 2013

Riqualificazione di corso Mazzini e mobilità a Montebelluna

   Gli studi di riqualificazione urbana e del miglioramento della mobilità del centro di Montebelluna, elaborati da "Ecologia e Progresso" nel 2010, sono stati presentati al pubblico nella conferenza del 29.11.2011. Essi sono stati adottati anche dalle minoranze presenti in consiglio comunale e ripresentati quindi al pubblico in data 2.12.2012 e in data 14.11.2013. Come sintesi di questi studi, allego una planimetria descrittiva che si riferisce al solo tratto centrale di corso Mazzini.
   Come esposto e ribadito nelle tre conferenze citate, la riqualificazione si regge sull’eliminazione dei due semafori e sulla realizzazione di tre rotatorie a raso collocate lungo corso Mazzini: una all’incrocio con viale Bertolini, una seconda all’incrocio con via Silvio Pellico e la terza all’incrocio con via Roma. Collocata all’incrocio tra via Dalmazia e via Pastro, una quarta rotatoria facilita i collegamenti stradali e l’accesso a piazza Tommaseo. Nell’ipotesi presentata, il tratto centrale di corso Mazzini conserva la transitabilità delle  auto ma a velocità ridotta di 20 km/h e seguendo una traiettoria in leggera curva e controcurva. In esso trovano posto i parcheggi delle auto e le fermate dei pullman. Vengono, inoltre, ricavati percorsi continui, sia pedonali che ciclabili e le aree di collegamento vengono riqualificate.
   La parte di corso Mazzini tra il municipio e la Loggia dei Grani, viene ripavimentata con eliminazione delle barriere architettoniche e per creare un collegamento funzionale e visivo tra le parti pedonalizzate poste a nord e a sud di corso Mazzini. Le strade principali di collegamento con il centro, possono continuare ad essere percorse nei due sensi di marcia. Non esiste quindi la sola proposta presentata dall’amministrazione comunale e attualmente in fase di perimentazione in questi giorni, per migliorare le condizioni del traffico e l’immagine urbana del centro di Montebelluna. Appare, inoltre, evidente, come gli interventi da noi proposti siano realizzabili singolarmente, possano essere programmati secondo le disponibilità economiche dell’amministrazione comunale e siano facilmente recepibili dai cittadini senza creare disorientamento e difficoltà di circolazione.

Testo e planimetria di Giorgio Bedin
Ecologia2010@live.it - Montebelluna 0423.24593 - 348.2306616



“LA CRISI INFINITA” SECONDO L’ECONOMISTA EUGENIO BENETAZZO - 22 novembre 2013

  (Apre i lavori Silvia Da Riva del gruppo "Evoca")


   E’ andato in scena ieri sera a Vidor, presso il centro polifunzionale, un nuovo show finanziario condotto  dall’economista Eugenio Benetazzo. 
   L’operatore di borsa indipendente era già stato ospite nello scorso mese di gennaio, raccogliendo un boom di presenze come ieri sera. Si parla di circa 400 persone. 
   Gli ha fatto da spalla anche questa volta il generale Eduardo Sivori.
   L’incontro, aperto a tutti, è stato organizzato dal gruppo culturale “Evoca”in collaborazione con la Pro Loco “La Vidorese” e la Banca della Marca.
(Da sinistra a destra Eugenio Benetazzo ed Eduardo Sivori)
   Benetazzo, che è laureato in economia aziendale presso l’università degli studi di Modena e Reggio Emilia, è molto conosciuto negli ambienti finanziari. E’ autore di libri e saggi e ha tenuto numerose conferenze in Italia e all’estero. Le sue opinioni appaio spesso sulla stampa di settore. C’è chi lo definisce come lo Steve Jobs dei mercati finanziari, altri il Beppe Grillo dell’economia per il taglio dei suoi interventi a ruota libera, spesso spregiudicati e provocatori con cui approfondisce l’attuale scenario macroeconomico. Personaggio cult nelle emittenti indipendenti, nel 2006, ha anticipato con un saggio economico, divenuto poi un bestseller, la crisi economica scoppiata nel 2008/2009.
   Tema, questa volta, della serata: "La crisi infinita", una situazione iniziata tre anni fa con la crisi del debito sovrano e ora divenuta inarrestabile, senza una via d'uscita, nonostante il Governo provi a lanciare qualche messaggio di distensione.
(La platea)
   Dopo aver fatto una disquisizione sullo stato attuale del dissesto economico, l'operatore di borsa ha messo in chiaro quali potrebbero essere gli sviluppi futuri della situazione, che rischia di avere dei contorni ancora più drammatici. Molto dipenderà dai nuovi equilibri politici che in futuro si potranno delineare in Europa. In questo scacchiere un ruolo importante potrà essere giocato dal nazionalismo francese.
   Benetazzo durante le sue indagini conoscitive ha ricevuto anche molti applausi ma le sue parole, che hanno dominato la scena, sono state scandite sempre con un pizzico di pessimismo.
(Eugenio Benetazzo)
   Secondo l'economista stiamo affrontando un mutamento epocale senza precedenti con possibili ricadute finanziarie incontrollabili. Ormai stiamo per arrivare ad un punto di non ritorno.“Nel 2015 - ha sostenuto Benetazzo - dovrebbe essere definitivamente predisposto il meccanismo di bail-in, cioè basta aiuti da Stato ed Europa alle banche in difficoltà, queste ultime dovranno arrangiarsi, individuando le risorse per il risanamento tra azionisti, obbligazionisti e, se non basta, anche tra i correntisti. Si tratta di aspettare ancora 18 mesi poi il destino di contribuenti, pensionati e risparmiatori italiani sarà presto delineato perché non ci saranno mezze misure".
(Un momento dell'incontro)

   Euro , Euro no - Europa sì, Europa no? Un dilemma quasi dal sapore amletico che l'operatore di borsa si è sforzato di chiarire ma non ha trovato le parole chiave per sciogliere ogni dubbio: "Ci sono pro e contro. Europa sì, ma con sostanziali correttivi".
   Pensioni d'oro. Per Benetazzo sono quelle che vengono percepite da coloro che non hanno mai versato i relativi contributi.
   L'economista, ormai di casa a Vidor ove ha trovato diversi fans, si è impegnato a tornare tra circa un anno.

Testo e foto  di
Giampietro Comarella


 

mercoledì 20 novembre 2013

Sottopassi ferroviari a Montebelluna

   Ritorna l’attenzione sulle grandi opere pubbliche, ed è di questi giorni l’annuncio del sindaco sulla prosecuzione dello studio del sottopasso ferroviario. 
   Da quanto comunicato, non ce lo dobbiamo più aspettare collocato sull’asse corso Mazzini - via Piave, ma pericolosamente sagomato lungo la curva corso Mazzini - piazza IV Novembre - viale della stazione - distributore Agip - via Piave e ritorno. Ovviamente, il passaggio a livello attuale verrà chiuso e tutto il traffico veicolare, ciclabile e pedonale, transiterà sotto il suddetto tunnel. 
   Anche questa è una scelta che prescinde, ma non dovrebbe, da un più ampio Piano Urbano del Traffico, come impone il Codice della Strada. 
   Non sono state esaminate, infatti, valide alternative come il miglioramento della deviazione per Bocca Cavalla, il posizionamento del sottopasso più a sud lungo la direttrice via Galilei - via Zecchinel o ancora più a sud come collegamento tra via Feratine e via Gazie. 
   Passa invece sotto silenzio un secondo sottopasso della ferrovia già in programma con l’arrivo della Pedemontana. 
   E’ collocato a sud della zona industriale lungo la nuova, e da noi proposta, traiettoria della circonvallazione, nel tratto di collegamento tra la Feltrina e via Villette. 
   Riteniamo che, in alternativa al sottopasso della stazione, sia molto utile invece, impiegare i soldi nel prolungamento del tratto est della circonvallazione fino a via Trevignano e nella costruzione contemporanea del sottopasso della ferrovia lungo la medesima via. Questo permette di far entrare parte del traffico a Montebelluna da sud invece che da est e libererebbe, contemporaneamente, il quartiere di San Gaetano dal secolare isolamento dovuto alla presenza dei passaggi a livello mai eliminati. 
   Nel frattempo sarebbe bene che, almeno, venissero ridotti i tempi di chiusura dei passaggi a livello. Dove i tempi di attesa e le code infinite, stanno diventando insopportabili!


Testo di Giorgio Bedin
Ecologia2010@live.it
Montebelluna  0423.24593 - 348.2306616

 

mercoledì 13 novembre 2013

Salva l’area verde Malipiero nel quartiere Bertolini a Montebelluna!


   Dopo due anni e mezzo di impegno con la raccolta di firme e l’invio di proposte alternative, l’azione di "Ecologia e Progresso" ha indotto l’amministrazione comunale a spostare la futura fermata delle corriere dall’area verde Malipiero alla vicina area del parcheggio Sansovino. L’obiettivo, al quale ha concorso anche il comitato civico del quartiere Bertolini, però, è stato raggiunto solo a metà, in quanto l’amministrazione comunale prevede ancora di accedere all’area Sansovino dalla rotatoria di via San Gaetano, transitando, appunto, per l’area verde Malipiero e per il nuovo ponte sul Brentella, costruito tempestivamente, oltre un anno e mezzo fa.
   Riteniamo sia più logico, economico e funzionale accedere all’area parcheggio, direttamente da via Sansovino.
   Con la realizzazione di una rotatoria in corrispondenza di via Palladio, infatti, verrebbero risolte varie esigenze: di un accesso e un’uscita di qualità dall’area, di regolazione della velocità dei veicoli su via
Sansovino e di sistemazione dell’incrocio con via Palladio, portando sulla rotatoria anche l’uscita dalla Caserma dei Carabinieri. Con ciò, risparmiando il costo di costruzione della strada di penetrazione da sud e riducendo anche la lunghezza di accesso all’area di oltre 500 metri.
   Su questo aspetto continueremo il confronto con l’amministrazione comunale, con l’obiettivo di giungere alla completa salvaguardia dell’area verde Malipiero!

Testo e foto di Giorgio Bedin
Ecologia2010@live.it   -  Montebelluna 0423.24593 - 348.2306616

 (Vista da est dell’area verde Malipiero nel quartiere 
Bertolini, con a destra, in rosso, le transenne
del nuovo ponte sul Brentella)

martedì 12 novembre 2013

Bilancio sperimentazione dopo un mese dalla "Pedonalizzazione" al centro di Montebelluna - 12 novembre 2013


   La forzatura di trasformare un tratto di corso Mazzini in piazza ha evidenziato domenica tutti i suoi limiti.     
   Mentre le piazze ben orientate e poste a sud della loggia erano piene di bambini e la vita dal Sedese a piazza Marconi pullulava, nello slargo Mazzini a nord della loggia, ricavato tra due squallide aree parcheggio, appariva troppo provvisorio e quasi abusivo il capannone dell’Enotour e un po’ fuori posto la rappresentazione dei bravi Marcanti Dogali.
   Finita la performance dei Mercanti, il corso si è svuotato, mentre un po’ di gente riempiva lo stand. Piazza Negrelli ottima area per collocare l’Enotour e le rappresentazioni collegate, in grado di offrire una piacevole continuità visiva e funzionale con le altre piazze di quello che potrebbe essere e diventare il vero centro di Montebelluna, appariva completamente vuota e abbandonata.
   Questa mattina, martedi 12 novembre, la grande zona d’ombra che la loggia proiettava e proietterà per tutto l’inverno, su slargo Mazzini contribuiva a creare una grande area deserta. Una coda continua di veicoli dalla farmacia Faggionato fino al mercato del pesce, offriva un’aria irrespirabile sia lungo via Dalmazia che, soprattutto, lungo via Serena, il tutto condito da improperi lanciati dagli autisti in coda.
   I tempi lunghi di attesa al semaforo di via Roma creava una socialità forzata, che si volatilizzava allo scoccare del verde.
   Quelli rilevati sono tutti sintomi di una sperimentazione che non potrà dare risultati migliori, ma, al contrario saranno sempre più negativi man mano che le condizioni di utilizzo della città si avvieranno a condizioni più normali, soprattutto per quanto riguarda la mobilità veicolare, pedonale e ciclabile.
   Tornare solamente alla  situazione precedente alla sperimentazione sarebbe poco utile, è necessario studiare e proporre soluzioni alternative sia alla attuale che a quella precedente.

Testo e foto Giorgio Bedin 
Ecologia2010@live.it Montebelluna 0423.24593 - 348.2306616

giovedì 7 novembre 2013

Rotatoria e doppio senso di marcia su via XXIV Maggio a Montebelluna - 7 novembre 2013



   Poco utile e costosissima la rotatoria che l’amministrazione comunale intende realizzare attorno alla storica fontana posta in testa a Via XXIV Maggio. Infatti, se non viene data la possibilità, per chi potrà scendere poi verso piazza 4 Novembre, di accedere alla rotatoria della piazza medesima e quindi proseguire anche verso via Risorgimento, via Piave ed ai parcheggi della stazione ferroviaria, i lavori sarebbero finalizzati solo a servire i residenti di via XXIV Maggio e del tratto est di corso Mazzini. Ma se così fosse, l’accesso da nord a via XXIV Maggio, dato il traffico limitato, potrebbe essere risolto semplicemente ripristinando la funzionalità di ingresso ed uscita dell’incrocio con via Montello, come era sempre esistito prima dell’istituzione del senso unico, con costi, ovviamente, di gran lunga minori. 
   L’eventuale accesso alla rotatoria di piazza 4 Novembre comporterebbe importanti e non facili modifiche della viabilità della piazza medesima, con elevati costi aggiuntivi ai 400 mila euro già previsti per creare la circumnavigazione della storica fontana. Non solo, via XXIV Maggio vedrebbe aumentare esponenzialmente il traffico nei due sensi, creando ai residenti della via, più disagio che benessere, rispetto alla situazione attuale. 
   Propongo, invece che le somme stanziate, vengano utilizzate per realizzare una rotatoria su Boccacavalla, per facilitare il flussi di traffico in ingresso dalla Feltrina e verso la zona industriale, verso Biadene e verso Treviso, spostando la fontana di via XXIV Maggio entro l’isola centrale della rotatoria a qualificarne la valenza come ingresso alla città.



 Giorgio Bedin
 Ecologia2010@live.it  - Montebelluna 0423.24593 - 348.2306616

sabato 2 novembre 2013

Pedonalizzazione di Corso Mazzini a Montebelluna - 28 ottobre 2013

   
 A 21 giorni dall’inizio della sperimentazione conseguente alla chiusura di un tratto centrale di corso Mazzini, la situazione non è sostanzialmente cambiata rispetto ai primi giorni.
   Il vuoto creato dalla chiusura rimane tale, l’accessibilità ai parcheggi ed alle piazze vecchie e nuove è difficoltosa. I rallentamenti su via Dalmazia e via Serena producono un’aria irrespirabile, soprattutto lungo via Serena.  
   E’ stata individuata, nel frattempo, dagli utenti una scorciatoia di attraversamento verso Trevignano passante per Via Alighieri‐Tintoretto‐Veronese, che rende pericoloso il percorso stravolgendone il carattere urbano.
   La velocità dei veicoli nei sensi unici favorisce il deflusso del traffico ma rende impossibile percorrere i medesimi con le biciclette e difficoltoso l’attraversamento. I tempi troppo lunghi di attesa ai semafori pedonali, ridotti artatamente per agevolare il traffico veicolare, spinge la gente ad attraversare con il rosso.
   Il deprimente confronto tra il centro troppo vuoto e le strade limitrofe troppo piene di traffico impazzito rende sempre più incomprensibili gli scopi della pedonalizzazione.
   La giustificazione che la chiusura di corso Mazzini viene chiesta da 40 anni non regge. Semmai c’è stata, e c’è ancora, preoccupazione per il continuo aumento del traffico veicolare per il quale è innegabile adottare correttivi per la calmierazione. A favore di essa potrebbe operare in parte la Circonvallazione Sud, la cui progettazione “se ritenuta necessaria” però è stata rinviata, a questa  amministrazione, alla conclusione dei lavori della Superstrada Pedemontana.
   Per evidenti ragioni, non gioca a favore della riduzione del traffico il programmato sottopasso della ferrovia soprattutto se costruito sull’asse di via Piave.
   In sostanza la sperimentazione di chiusura di corso Mazzini soffre della mancanza di un vero proprio Piano Urbano del Traffico come prescritto dal Codice della Strada, per i Comuni con più di 30 mila abitanti.
   Interrompere la sperimentazione non significa necessariamente tornare alla situazione precedente, come continuamente minaccia l’amministrazione, che si dimostra così pericolosamente e colpevolmente priva di alternative, ma possono essere introdotti dei correttivi con eliminazione dei semafori, miglioramento della mobilità ciclopedonale, riqualificazione del tratto centrale di corso Mazzini, istituzione di un trasporto pubblico adeguato. Il tutto senza stravolgere la struttura urbana di Montebelluna la cui immagine poggia sull’importanza di corso Mazzini come primaria via di transito e le piazze collaterali come importanti aree di scambio!

Giorgio Bedin
Ecologia2010@live.it Montebelluna 0423.24593 - 348.2306616