mercoledì 26 novembre 2014

Nuovo ponte sul Piave - Una forzatura la richiesta di finanziamento per un progetto ancora in corso

UNA POSSIBILE SOLUZIONE PROGETTUALE ARCHITETTONICA DEL PONTE LUNGO IL TRACCIATO “DELLE BARCHE”
 
   Appare chiaramente una forzatura la richiesta di inserire il progetto del nuovo Ponte sul Piave tra Covolo e Vidor tra le opere cantierabili e quindi finanziabili con il decreto sblocca Italia.
   Sono tante le incertezze sulle opere da realizzare. Lo studio di fattibilità, unico documento approvato fino ad ora, è stato ampiamente rivisto in sede di progetto preliminare in corso di esame, e questo dopo la conferenza tecnica tenutasi il 20 maggio scorso a Crocetta del Montello che ne evidenziava i numerosi limiti. Infatti, la lunghezza del ponte è stata aumentata del 50 %, dai 500 m previsti dallo studio di fattibilità si è passati ai 750 m del progetto preliminare, ed il tratto in terrapieno previsto in alveo per circa 1500 m è stato addossato maggiormente verso la sponda destra del fiume e ridotto nella lunghezza.
   Permangono però ancora grossi punti di domanda che riguardano la lunghezza, la tortuosità e quindi il costo del tracciato come previsto nel progetto preliminare, il quale ricalca di massima quello riportato nello studio di fattibilità. Soprattutto se esso viene raffrontato con l’alternativa rappresentata dal tracciato cosiddetto delle Barche. Quest’ultimo, è infatti più corto, lineare e quindi meno costoso e posto vantaggiosamente poco più a nord. I terrapieni previsti in alveo nel tracciato del progetto preliminare, inoltre, oltre a costituire un problema idraulico irrisolto, passano troppo vicine a Villa Paccagnella vincolata, e sopra alcuni fabbricati. Il collegamento delle nuove opere stradali con la S.P. n. 2 Crocetta-Valdobbiadene, poi, oltre ad essere collocato svantaggiosamente troppo a sud rispetto al ponte attuale di Vidor, comporterà un aumento del traffico di attraversamento del centro abitato di Crocetta in direzione di Montebelluna. Nulla dice, inoltre, il progetto preliminare riguardo agli aspetti “architettonici” del nuovo ponte. Data la delicatezza paesaggistica e le valenze storiche e ambientali dell’area interessata dalle opere, esse non potranno certamente condurre ad un risultato banale.
Alla luce di quanto detto, le richieste di finanziamento citate non possono che sembrare una forzatura tendente a creare un vincolo di realizzabilità a tutti i costi, magari superando e lasciando irrisolte tutte le pesanti perplessità più sopra espresse.
Ing. Giorgio Bedin